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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

POLITICA. Silvio Berlusconi, dalle stelline di Arcore alle stelle grilline.

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Silvio c’è . Ancora. Lo testimonia la Presidente del Senato . Una donna, la prima. Come Eva. Con un peccato: remoto. Non originale, meno grave: la difesa del Capo . Il 14 settembre 2011, votò la costituzione in giudizio del Senato nel conflitto di attribuzione nei confronti della Procura di Milano. Come dire: Ruby è la nipote di Mubarak . Una macchia indelebile. Eppure siede sulla seconda poltrona dello Stato. Silvio l’ha premiata , proponendola a Salvini che ha assicurato i voti . Silvio c’è. E non è un male. Lo testimonia l’allestimento della coalizione del centrodestra. E il risultato conseguito : prima – aggettivo. Come prima, avverbio: quando scese in campo. Con Bossi , Fini e Casini . Prima, di nuovo aggettivo, un quarto di secolo dopo, senza di loro. Ma con Salvini e Meloni . E i casini di Arcore : quelli con l’iniziale minuscola. E con un altro contratto, firmato sulla stessa scrivania . E il nome sulla scheda elettorale. Nonostante l’incandidabilità. Matteo c’è. Sono due:

POLITICA. Nella notte della Repubblica, tra la stella Di Maio e il sole dell’avvenire

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« I vecchi non ci sono più e i giovani non ci sono ancora »: parole di Vattimo , attualissime. Come quelle di De Mita : « L’informazione è legata alla notizia del giorno, che per un verso sembra efficace e per l’altro cancella la memoria ». Nella notte della Repubblica, le lucciole grilline dispensano illusioni e incredulità, non luce e calore; insidie e ombre incombono. Il sentiero della politica, infangato, reso impraticabile dai partiti liquidi, è l’unica alternativa al baratro. Non ci si può fermare: uno sguardo al cielo e l’altro al passo da compiere, tra le nebbie delle ideologie evaporate. Tutti a naso in su: alcuni per recuperare le coordinate, altri per elaborare oroscopi. Con il Capo dello Stato raccolto in preghiera, per scongiurare il default. Enzo Biagi sosteneva che la messa in latino aveva una maggiore capacità di persuasione, anche se era meno comprensibile; in italiano rischia di essere banale. Come il linguaggio politico contemporaneo. Il futuro possibile si costrui