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POLITICA. Al via il Governo Conte: Ok M5S - Lega.

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SALVINI E DI MAIO PREPARANO LE NOZZE CON I FICHI SECCHI Sergio Mattarella ce l’ha fatta . L’Italia e l’Europa tirano un sospiro di sollievo. Gli indisciplinati hanno superato l’esame di riparazione. Grazie alla tenacia del custode delle Istituzioni: un Democristiano, professore universitario, giudice costituzionale, più volte ministro; nato nel luglio del 1941, una settimana prima del rastrellamento e della deportazione degli ebrei; il padre, cinque anni dopo, è nell’Assemblea Costituente. Insomma, non proprio l’ultimo dei cretini. È stato sulla graticola, tra il Conte crash e il Conte trash . Ha rischiato di lasciarci le penne: Luigi Di Maio , capo politico dei grillini, ha evocato l’impeachment. Termine inglese che in italiano indica la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica. I quarantenni lo associano alla vivacità della lingua di Monica Lewinsky e alla lunghezza e limpidezza di quella di Francesco Cossiga ; i sessantenni, agli aerei di Giovanni Leone , altro Pre

POLITICA. Silvio Berlusconi, dalle stelline di Arcore alle stelle grilline.

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Silvio c’è . Ancora. Lo testimonia la Presidente del Senato . Una donna, la prima. Come Eva. Con un peccato: remoto. Non originale, meno grave: la difesa del Capo . Il 14 settembre 2011, votò la costituzione in giudizio del Senato nel conflitto di attribuzione nei confronti della Procura di Milano. Come dire: Ruby è la nipote di Mubarak . Una macchia indelebile. Eppure siede sulla seconda poltrona dello Stato. Silvio l’ha premiata , proponendola a Salvini che ha assicurato i voti . Silvio c’è. E non è un male. Lo testimonia l’allestimento della coalizione del centrodestra. E il risultato conseguito : prima – aggettivo. Come prima, avverbio: quando scese in campo. Con Bossi , Fini e Casini . Prima, di nuovo aggettivo, un quarto di secolo dopo, senza di loro. Ma con Salvini e Meloni . E i casini di Arcore : quelli con l’iniziale minuscola. E con un altro contratto, firmato sulla stessa scrivania . E il nome sulla scheda elettorale. Nonostante l’incandidabilità. Matteo c’è. Sono due: