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POLITICHE 2022. DA LETTA A MELONI SI CELEBRA L’ITALIA DEI FRATELLI. DESTRA E SINISTRA CALPESTATE DALLE OSCENITÀ DI INTELLETTUALI FRACICHI E PROLETARI IMBORGHESITI.

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« La scena sembra tratta da Gomorra »: lo ha scritto Alessandro Sallusti ; e lo pensano in tanti. La rissa tra Albino Ruberti e i fratelli De Angelis , uno presente l’altro evocato, ha mostrato la cafonaggine dei democratici post comunisti. Ruberti , nella capitale, è una sorta di Gianni Letta dei poveri di idee, valori e soluzioni. Poco longa manus e molto dita di Antonio Casagrande in Così parlò Bellavista . I due De Angelis , nel frusinate, seminano candidati e raccolgono eletti. La Ciociaria è terra fertile. Lo è stata anche per Andreotti : grato, ricambiò, trasformando le preferenze in posti di lavoro. Un miracolo democristiano, stile Nozze di Cana . Lo sanno bene gli automobilisti che dall’autostrada contano le fabbriche . Allora c’erano anche i Comunisti ma erano diversi. La loro forza era il “noi”, ragionavano insieme, per gli altri. Oggi ciascuno pensa a sé e non va oltre l’io. Si segnalano pochissime eccezioni: giusto i parenti stretti e le mogli. Gomorra c’entra: p

COSE TURCHE AL NAZARENO. IL FRATICELLO ENRICO LETTA SCHIVA LE DOMANDE DI MIELI SU ERDOGAN E DRAGHI. E DESCRIVE UN PARTITO CHE NON C’È. ANCORA.

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Paolo Mieli ha intervistato Letta , sotto i riflettori di Piazzapulita : Enrico , neosegretario del Partito Democratico di cui si vergognava Zingaretti; non Gianni , lo zio, già eminenza grigia del centro destra. Mieli : « Secondo lei, Erdogan è un dittatore »? Letta : « Secondo me, Erdogan non è tecnicamente un dittatore, perché ha un parlamento che lo ha eletto ». Mieli , guardando nel vuoto, tutt’altro che sorpreso e ondeggiando la testa: « Non è tecnicamente un dittatore, beh certo ». L’antefatto. Draghi ritiene che Erdogan sia un dittatore. Come mezzo mondo: l’altra metà non lo conosce. Tant’è che, riferendosi a lui, senza giri di parole, ha dichiarato che « con questi, chiamiamoli per quel che sono, dittatori, di cui si ha bisogno, uno deve essere franco nell’esprimere la propria diversità di vedute; deve essere anche pronto a cooperare per assicurare l’interesse del proprio paese. Bisogna trovare l’equilibrio giusto ». Messa così non gli si può dar torto. Letta , sbeffeggiato

Politica. L’EVERSIONE SINISTRA NEI SILENZI E NELLE OMISSIONI DEL PARTITO DEMOCRATICO

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Il Partito Democratico ha abbattuto la Quercia, rimosso la S di sinistra e lasciato seccare la Margherita, sui cui petali ancora si legge « se candidi Rutelli contro Berlusconi sei idiota ». Concepito per accogliere i nipoti di Berlinguer e Moro , ha chiuso la porta a Bersani , Prodi e D’Alema . Alle ultime politiche è stato divelto da grillini e leghisti, cui sono andati i voti dei militanti del centrosinistra: dai pensionati agli insegnanti, dalle fabbriche agli uffici pubblici. Ora il Matteo buono è quello verde: come i marziani dei fumetti. Non più il rosso coatto di Rignano sull’Arno, che voleva cacciare i vecchi dal tempio, urlando « rottamiamoli », alla Chiambretti ; e che per rovesciare il banco del cambiavalute, ha sbattuto l’alluce contro la scrivania di Banca Etruria e Banca delle Marche, a piedi nudi. Gli italiani non l’hanno presa bene. Non per il livido e l’unghia nera fascista, ma per la sensazione di averci rimesso in sicurezza e risparmi. Matteo Renzi è rimasto solo,