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ANGRI, PIAZZA DON ENRICO SMALDONE. Breve storia triste di 7 fioriere rinnegate. I Carabinieri: sono pericolose, vanno rimosse. Dal Comune: non sono nostre

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Alcuni fanno quel che possono come sanno. Altri, come gli dicono di fare. Troppi, come gradirebbero quelli che contano, perché non si sa mai. In molti, nel dubbio, si astengono; per la gioia di chi avrebbe dovuto rimediare al disastro. È noto che quando l’asino non vuole bere è inutile fargli il verso per invogliarlo e illudersi che si convinca. In diversi uffici pubblici sono state allestite aree ludico ricreative per evitare che ai pigri incapaci venga in mente di lavorare. Nell’Italia dei caporali, dai campi alle caserme, si è meno indulgenti. Il comandamento non scritto, cui ispirarsi sempre e comunque, è « tu vatti a me e i’ vatto ‘o ciuccio »: tu picchi me e io percuoto l’asino. Senza temere frizzi e lesinare lazzi. A prescindere. Da tutto: regole, etica e buon senso. Perché « è meglio ‘nu ciuccio vivo ca ‘nu filosofo muorto »; tanto per non abbandonare la stalla. Il pericolo è nella misura: c’è un limite che non va superato, come in autostrada. Oltre incombe l’imprevisto, spesso

IL PISELLINO IRREQUIETO DI GRILLO, IL FUOCO DI COPERTURA DI TRAVAGLIO E LE PAROLE INUTILI DEL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE A DIFESA DEI PARLAMENTARI CON LA TOGA.

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« Papà, cos’è un’avventura »? L’uomo impallidì. Chiese aiuto alla moglie: « Senti un po’ tuo figlio cosa dice ». La risposta, immediata: « È una passeggiata con la sorpresa ». Il padre annuì. Come per dire: « Visto? C’è una risposta a tutto. Va tranquillo. Saremo al tuo fianco ». Il ragazzo è ormai un giovanotto. Ai cartoni animati preferisce le ragazze. Ne ha fatta di strada, dal salotto all’università. Certo di poter contare sulle braccia di papà e l’abbraccio di mamma. Come altri. Ad alcuni è andata peggio. Le domande sono cadute nel vuoto. Non sempre per colpe dei genitori: magari sono solo rimasti a bocca aperta, cercando la soluzione migliore, mentre i figli, stanchi di aspettare invano, hanno sbattuto la porta. La curiosità e la competizione fanno brutti scherzi. Si crede di seguire la buona stella e ci si imbatte nella cattiva sorte. Con i genitori che non riescono a tenere il passo. E, stupiti, non smettono di interrogare il rosario degli errori. Ne sanno qualcosa i Grillo . M