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IL DECLINO DEI SERVIZI SEGRETI - HANNO PAURA DEL CIUFFO DI ORSINI. UNA VOLTA TEMEVANO LE BOMBE DEI TERRORISTI.

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  Gli igienici ce li invidiano. I segreti lasciano a desiderare; il pensiero è lo stesso da anni: speriamo se la cavino. Spesso qualcosa sembra andare storto o non come gli osservatori si attendono. Gli italiani quando agiscono nell’ombra danno l’idea di muoversi bendati, nonostante sappiano inventarsi e offrire servizi come pochi altri. Sono quelli di Totòtruffa 62 e del Lodo Moro . Mica un popolo qualsiasi. Gente che sa il fatto suo e non teme ostacoli. Checché se ne racconti. Non c’è nefandezza nazionale di cui non si incolpino i servizi segreti. Se Darwin leggesse i giornali italiani darebbe alle fiamme e non alle stampe la teoria sull’evoluzione delle specie. È pur vero che siamo passati da Carlo Sforza , Alcide De Gasperi e Aldo Moro a Luigi Di Maio , Manlio Di Stefano e Marina Sereni . Ma siamo ancora quelli che vendono Lukaku a peso d’oro ai russi d’oltremanica e lo riprendono per una manciata di spiccioli. Se non è un servizio questo cosa lo è? Il problema sono i segr

Angri. Paolo VI nel 1976 esortò alla sobrietà nelle celebrazioni del culto mariano. L'Espresso Sud fece luce sulle feste patronali nell'agro nocerino. E divampò la polemica. Dentro e fuori la Chiesa. Anche di San Giovanni

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Gli angresi non faranno la festa a San Giovanni . A differenza di Erode , che non ci pensò due volte. Quindi, niente bancarelle, fuochi, bande e struscio. A causa della pandemia. Nella seconda metà degli anni settanta, il periodico Espresso Sud si occupò delle manifestazioni patronali nell’agro nocerino. Scatenando l’inferno. Come Paolo VI : per recuperare il corretto esercizio del culto mariano, citò i riti scaramantici celebrati nei festeggiamenti per la Madonna delle Galline . A Pagani non la presero bene: ignorarono l’esortazione papale alla correzione. Ad Angri non andò meglio. Anzi. Anche se la riflessione di Sua Santità fu elaborata e condivisa da alcuni. Tra questi c’era un giovane prete, don Luigi La Mura , classe 1943, ordinato sacerdote il 6 luglio del 1969. La condanna di Paolo VI , del novembre 1976, cadde nel vuoto. Come l’invito alla sobrietà di don Luigi . Il Papa ci andò giù pesante, segnalando « punte di vera superstizione e paganesimo ». Il dossier giornalistico fu