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IL PISELLINO IRREQUIETO DI GRILLO, IL FUOCO DI COPERTURA DI TRAVAGLIO E LE PAROLE INUTILI DEL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE A DIFESA DEI PARLAMENTARI CON LA TOGA.

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« Papà, cos’è un’avventura »? L’uomo impallidì. Chiese aiuto alla moglie: « Senti un po’ tuo figlio cosa dice ». La risposta, immediata: « È una passeggiata con la sorpresa ». Il padre annuì. Come per dire: « Visto? C’è una risposta a tutto. Va tranquillo. Saremo al tuo fianco ». Il ragazzo è ormai un giovanotto. Ai cartoni animati preferisce le ragazze. Ne ha fatta di strada, dal salotto all’università. Certo di poter contare sulle braccia di papà e l’abbraccio di mamma. Come altri. Ad alcuni è andata peggio. Le domande sono cadute nel vuoto. Non sempre per colpe dei genitori: magari sono solo rimasti a bocca aperta, cercando la soluzione migliore, mentre i figli, stanchi di aspettare invano, hanno sbattuto la porta. La curiosità e la competizione fanno brutti scherzi. Si crede di seguire la buona stella e ci si imbatte nella cattiva sorte. Con i genitori che non riescono a tenere il passo. E, stupiti, non smettono di interrogare il rosario degli errori. Ne sanno qualcosa i Grillo . M

POLITICA. L’EX SEGRETARIA DI BERLUSCONI CORRE AL CAPEZZALE DEL GOVERNO CONTE, CHE TIRA A CAMPARE IN ATTESA DEL VACCINO CENTRISTA

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Le notti in bianco dell’avvocato del popolo, tra gli schiamazzi della comitiva renziana, il sonno pesante di Zingaretti, gli incubi di Luigi Di Maio e la solidarietà dei vicini che si proclamano diversamente di destra A star dietro a Conte e Renzi si perde il fiato e la testa. Rincorrere i senatori responsabili Maria Rosaria Rossi e Lello Ciampolillo , compromette la reputazione. Tentare di capire cosa è successo, è una perdita di tempo. La crisi di governo è un rompicapo. Nel paese dei falsi braccianti agricoli, degli incidenti stradali per frodare le assicurazioni e delle coppie che si separano per stare meglio insieme con il reddito di cittadinanza, la verità, a volte, è un atto di fede. Renzi ce l’ha messa tutta per confondere le acque. Da tre anni a questa parte. Prima spingendo i grillini nelle braccia di Salvini , poi imponendoli al partito democratico, infine consegnandoli agli amici di Berlusconi . In pratica, ne dispone come vuole. Assicurando, sempre, un posto al sole

Politica. L’ESTATE SCABROSA DEI POLITICI, TRA LINGUE ROVENTI E MANINE IRREQUIETE

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Il premier Conte non ne può più. Leghisti e grillini sono ai ferri corti. Le elezioni europee incombono. L’asse di governo scricchiola. Emergono differenze e preoccupazioni: ciascuno dei due alleati teme l’altro. Il primo ministro è frastornato. Ha invocato la cabina di regia. Ci ha messo la faccia. Ma l’hanno vista in pochi. Anche tra i cinque stelle. Salvini lo ha relegato in un angolo. Accanto a Bonafede , Grillo e Toninelli . Alcuni non hanno gradito. Ma non possono raccontarlo. Il leghista ha rubato la scena a tutti. Senza soldi. Con qualche bugia e un manipolo di profughi. Tra un vu’ cumprà inseguito in spiaggia e una nave bloccata in porto. Fa incetta di “mi piace”. Racconta ciò che il popolo vuol ascoltare. Dà soddisfazione e conta di riceverne. I pentastellati temono un’emorragia di voti. Giustizia, Salute, Infrastrutture, Trasporti e il paccotto Di Maio sono campi minati: occorrono soluzioni e risorse; chiacchiere e buoni propositi non bastano. Il presidente della Repubbl

Politica. L’EVERSIONE SINISTRA NEI SILENZI E NELLE OMISSIONI DEL PARTITO DEMOCRATICO

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Il Partito Democratico ha abbattuto la Quercia, rimosso la S di sinistra e lasciato seccare la Margherita, sui cui petali ancora si legge « se candidi Rutelli contro Berlusconi sei idiota ». Concepito per accogliere i nipoti di Berlinguer e Moro , ha chiuso la porta a Bersani , Prodi e D’Alema . Alle ultime politiche è stato divelto da grillini e leghisti, cui sono andati i voti dei militanti del centrosinistra: dai pensionati agli insegnanti, dalle fabbriche agli uffici pubblici. Ora il Matteo buono è quello verde: come i marziani dei fumetti. Non più il rosso coatto di Rignano sull’Arno, che voleva cacciare i vecchi dal tempio, urlando « rottamiamoli », alla Chiambretti ; e che per rovesciare il banco del cambiavalute, ha sbattuto l’alluce contro la scrivania di Banca Etruria e Banca delle Marche, a piedi nudi. Gli italiani non l’hanno presa bene. Non per il livido e l’unghia nera fascista, ma per la sensazione di averci rimesso in sicurezza e risparmi. Matteo Renzi è rimasto solo,

POLITICA. Al via il Governo Conte: Ok M5S - Lega.

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SALVINI E DI MAIO PREPARANO LE NOZZE CON I FICHI SECCHI Sergio Mattarella ce l’ha fatta . L’Italia e l’Europa tirano un sospiro di sollievo. Gli indisciplinati hanno superato l’esame di riparazione. Grazie alla tenacia del custode delle Istituzioni: un Democristiano, professore universitario, giudice costituzionale, più volte ministro; nato nel luglio del 1941, una settimana prima del rastrellamento e della deportazione degli ebrei; il padre, cinque anni dopo, è nell’Assemblea Costituente. Insomma, non proprio l’ultimo dei cretini. È stato sulla graticola, tra il Conte crash e il Conte trash . Ha rischiato di lasciarci le penne: Luigi Di Maio , capo politico dei grillini, ha evocato l’impeachment. Termine inglese che in italiano indica la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica. I quarantenni lo associano alla vivacità della lingua di Monica Lewinsky e alla lunghezza e limpidezza di quella di Francesco Cossiga ; i sessantenni, agli aerei di Giovanni Leone , altro Pre

POLITICA. Nozze di Cana(nea)

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Di Maio, con la fronda di Fico, si promette in sposo a un Matteo. Alcuni pentastellati e i parlamentari di Renzi sono in subbuglio. Non gradiscono il possibile dialogo. Lo riferiscono le agenzie di stampa, dopo averlo rilevato dai social, dove impazza l’hashtag #senzadime. I militanti democratici potrebbero aggiungere “ ancora una volta ”: da anni invocano invano un #conme; nell’ultima legislatura, hanno cambiato più volte lo stato su Facebook, così: indifferenza, amarezza, sdegno. C’è chi è inciampato sulla rassegnazione, disertando le urne. Intanto, continuano le consultazioni per allestire una maggioranza di governo, magari gradita e che non faccia soccombere i partecipanti. Il Partito Democratico è di nuovo in gioco, grazie al Presidente della Repubblica, non per la capacità di rivendicare la propria centralità. Conta: le numerose correnti. Un tempo incutevano rispetto, erano la manifestazione di una sensibilità: un punto di vista, una prospettiva. Oggi sono un elenco di nomi, di

POLITICA. L'EBBREZZA DEL PREMIERATO DELL'UOMO CHE VOLLE FARSI PRIMO MINISTRO

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Andar per tini, citando Pertini L’immagine di Sandro Pertini fa capolino sui cartelloni pubblicitari delle scuole private e nelle dichiarazioni di Luigi Di Maio . Pertini è il Presidente del « fate presto » e del mondiale spagnolo. È il partigiano, l’antifascista, il socialista, di cui Di Maio ha sentito parlare il padre missino. È il Presidente del primo governo a guida repubblicana , nel 1981. Il Partito dell’edera, con il 3% dei voti, ottenne un magro bottino: 16 seggi alla Camera su 630; 6 al Senato su 315. Spadolini varcò la soglia di Palazzo Chigi: tra pallottole vaganti, logge massoniche e crisi internazionali; non proprio una passeggiata tra fotografi e telecamere. Andrea Manzella , nel decennale della morte, ricordò quei giorni, il politico e la sua lezione. « Per la prima volta, la Presidenza del Consiglio non era del partito principale della coalizione. Era il riconoscimento della "diversità" istituzionale e politica del Primo Ministro rispetto ai partiti della

POLITICA. Silvio Berlusconi, dalle stelline di Arcore alle stelle grilline.

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Silvio c’è . Ancora. Lo testimonia la Presidente del Senato . Una donna, la prima. Come Eva. Con un peccato: remoto. Non originale, meno grave: la difesa del Capo . Il 14 settembre 2011, votò la costituzione in giudizio del Senato nel conflitto di attribuzione nei confronti della Procura di Milano. Come dire: Ruby è la nipote di Mubarak . Una macchia indelebile. Eppure siede sulla seconda poltrona dello Stato. Silvio l’ha premiata , proponendola a Salvini che ha assicurato i voti . Silvio c’è. E non è un male. Lo testimonia l’allestimento della coalizione del centrodestra. E il risultato conseguito : prima – aggettivo. Come prima, avverbio: quando scese in campo. Con Bossi , Fini e Casini . Prima, di nuovo aggettivo, un quarto di secolo dopo, senza di loro. Ma con Salvini e Meloni . E i casini di Arcore : quelli con l’iniziale minuscola. E con un altro contratto, firmato sulla stessa scrivania . E il nome sulla scheda elettorale. Nonostante l’incandidabilità. Matteo c’è. Sono due:

POLITICA. Nella notte della Repubblica, tra la stella Di Maio e il sole dell’avvenire

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« I vecchi non ci sono più e i giovani non ci sono ancora »: parole di Vattimo , attualissime. Come quelle di De Mita : « L’informazione è legata alla notizia del giorno, che per un verso sembra efficace e per l’altro cancella la memoria ». Nella notte della Repubblica, le lucciole grilline dispensano illusioni e incredulità, non luce e calore; insidie e ombre incombono. Il sentiero della politica, infangato, reso impraticabile dai partiti liquidi, è l’unica alternativa al baratro. Non ci si può fermare: uno sguardo al cielo e l’altro al passo da compiere, tra le nebbie delle ideologie evaporate. Tutti a naso in su: alcuni per recuperare le coordinate, altri per elaborare oroscopi. Con il Capo dello Stato raccolto in preghiera, per scongiurare il default. Enzo Biagi sosteneva che la messa in latino aveva una maggiore capacità di persuasione, anche se era meno comprensibile; in italiano rischia di essere banale. Come il linguaggio politico contemporaneo. Il futuro possibile si costrui