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DAI FASCI AI VILLAGE PEOPLE. I GIORNI NERI DEL GOVERNO MELONI E DEL CENTRO SINISTRA

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« La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve ». Parola di Mario Ruoppolo , postino interpretato da Massimo Troisi . Sarebbero bastate poche battute per liquidare i pericoli del decreto anti rave. Invece, se ne è parlato per settimane. Da una parte quelli che lo hanno scritto e subito si sono detti pronti a modificarlo; dall’altra quelli che lo hanno letto e subito si son detti che era necessario cambiarlo. Nel mezzo, fiumi di parole inutili, comprese quelle della norma. Il problema: qualcuno ha pensato una cosa e ne ha scritta un’altra. Capita, soprattutto quando si ha fretta e si vuol fare bella figura. Il Ministro dell’Interno, entusiasta per la tempestiva risposta degli Uffici incaricati di preparare il provvedimento, preso dalla frenesia, non lo ha letto con attenzione; e nel farsi la croce si è cecato gli occhi. I dirigenti del PD , che fino a marzo non hanno altro da fare, se non litigare tra loro, appresa la notizia, si sono indignati. La Presidente del Consiglio ha st

IL DECLINO DEI SERVIZI SEGRETI - HANNO PAURA DEL CIUFFO DI ORSINI. UNA VOLTA TEMEVANO LE BOMBE DEI TERRORISTI.

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  Gli igienici ce li invidiano. I segreti lasciano a desiderare; il pensiero è lo stesso da anni: speriamo se la cavino. Spesso qualcosa sembra andare storto o non come gli osservatori si attendono. Gli italiani quando agiscono nell’ombra danno l’idea di muoversi bendati, nonostante sappiano inventarsi e offrire servizi come pochi altri. Sono quelli di Totòtruffa 62 e del Lodo Moro . Mica un popolo qualsiasi. Gente che sa il fatto suo e non teme ostacoli. Checché se ne racconti. Non c’è nefandezza nazionale di cui non si incolpino i servizi segreti. Se Darwin leggesse i giornali italiani darebbe alle fiamme e non alle stampe la teoria sull’evoluzione delle specie. È pur vero che siamo passati da Carlo Sforza , Alcide De Gasperi e Aldo Moro a Luigi Di Maio , Manlio Di Stefano e Marina Sereni . Ma siamo ancora quelli che vendono Lukaku a peso d’oro ai russi d’oltremanica e lo riprendono per una manciata di spiccioli. Se non è un servizio questo cosa lo è? Il problema sono i segr

CONFLITTI, CAROVANE, CONVOGLI, POVERTÀ. La deriva sovranista e il tramonto della politica

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Passare dai virologi ai generali non è un grande affare. La considerazione non cambia invertendo le figure. Le loro esternazioni televisive nuocciono alla serenità e al portafoglio. Soprattutto degli spettatori sensibili e in regola con il canone. Checché ne dicano i sostenitori dell’« occhio non vede, cuor non duole », il fondo del barile mette di cattivo umore anche i ciechi. Ai sordi non va meglio: le scene del dramma sono eloquenti e si rincorrono da un programma all’altro. La rissa sul ballatoio condominiale infastidisce. Più dei vicini rumorosi. Appiccicarsi allo spioncino non aiuta. Tutt’altro. Anche se si veglia sull’integrità dello zerbino. Chi si azzuffa ha torto. Sempre. Ancor di più se a farne le spese sono gli altri. Con buona pace del « fate ciò che volete ma a debita distanza », quando si passa dalle parole ai fatti, le ragioni dei contendenti svaniscono, portandosi via il sonno di chi deve rimediare, facendosi carico delle conseguenze. In particolari zone di guerra, ci