ANGRI. L'amministrazione comunale, per celebrare il Patrono e seminare voti, nel farsi la croce "si ceca gli occhi". E la città si divide tra SGBT e LGBT, sotto il mantello del Santo

San Giovanni è amante dei forestieri. Lo si sa. Il padrino più celebrato della cristianità è esigente. Abituato a cumparielli illustri, è intollerante agli indigeni inadeguati. Preferisce l’eccellenza d’importazione. Anche se poi si accontenta della normalità, come accade in tutte le coppie. Quando non ne può più guarda altrove. Non sempre gli dice bene. Sui principi non arretra, a costo di rimetterci la testa. Meglio che mangiarsi il fegato. Da Patrono va preso con le molle. Affittacamere e stranieri, osti e parcheggiatori lo adorano. Non è chiaro se ricambi le loro lusinghe. Con i politici di paese – sindaci, assessori e consiglieri comunali – va un po’ meno d’accordo. In particolari comunità, li ritiene imbarazzanti. Tende a liberarsene. Predilige i commissari prefettizi. Ne gradisce la sobrietà, la limpidezza, la vocazione alla trasparenza e la capacità di allontanare le tenebre del malcostume. Sulla luce non scherza. È un’autorità in materia. Ha tenuto a battesimo l’ Eletto ma h...