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Visualizzazione dei post da settembre, 2021

LE DOMANDE DEGLI ELETTORI, GRANDI E PICCOLI, NELLA CACCIA AL VOTO PER LE COMUNALI: «QUANTO CI GUADAGNIAMO? COSA MI DARESTI?»

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Gli elettori cui viene chiesto il voto alle amministrative hanno la risposta pronta: « Cosa mi daresti »? È un effetto della preferenza unica e dell’elezione diretta del sindaco. È tra i meno nobili. Vuoi una cosa da me; che mi dai in cambio? Se devo preferirti a un altro, voglio farlo per un motivo preciso: un investimento. Il non detto: sei venuto a casa mia perché devo farti un favore, altrimenti non ti saresti scomodato; visto che ciascuno ha bisogno dell’altro, parliamone. Un santino per una cambiale. Tra uno « sta tranquillo, usciranno in quella sezione, puoi verificare » e un « non ti preoccupare, fai quel che devi, poi ci penso io », le promesse incrociate coprono il confine tra democrazia e prostituzione. Un voto può risultare determinante. L’ansia da genitore di figli considerati incapaci impone il sacrificio in cabina. Durante la consiliatura, appena la coalizione scricchiola, abbracci solidali accolgono mani tese, mendicanti tra gli scranni. Imprenditori e faccendieri a

ANGRI, PIAZZA DON ENRICO SMALDONE. Breve storia triste di 7 fioriere rinnegate. I Carabinieri: sono pericolose, vanno rimosse. Dal Comune: non sono nostre

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Alcuni fanno quel che possono come sanno. Altri, come gli dicono di fare. Troppi, come gradirebbero quelli che contano, perché non si sa mai. In molti, nel dubbio, si astengono; per la gioia di chi avrebbe dovuto rimediare al disastro. È noto che quando l’asino non vuole bere è inutile fargli il verso per invogliarlo e illudersi che si convinca. In diversi uffici pubblici sono state allestite aree ludico ricreative per evitare che ai pigri incapaci venga in mente di lavorare. Nell’Italia dei caporali, dai campi alle caserme, si è meno indulgenti. Il comandamento non scritto, cui ispirarsi sempre e comunque, è « tu vatti a me e i’ vatto ‘o ciuccio »: tu picchi me e io percuoto l’asino. Senza temere frizzi e lesinare lazzi. A prescindere. Da tutto: regole, etica e buon senso. Perché « è meglio ‘nu ciuccio vivo ca ‘nu filosofo muorto »; tanto per non abbandonare la stalla. Il pericolo è nella misura: c’è un limite che non va superato, come in autostrada. Oltre incombe l’imprevisto, spesso

ANGRI. L'EVOLUZIONE DELLA CRONACA CITTADINA ESTIVA. DAL TRADIMENTO CONIUGALE AI CAMBI DI CASACCA DEI POLITICI. I NUOVI INTERESSI DEI LETTORI

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« Siate scandalosi. Sono neri, in spiaggia e in fabbrica. Vogliono distrarsi. Niente politica. Corna, pruriti, casalinghe perverse, maestre vogliose, universitarie generose e procaci. Nessun nome. Solo allusioni. Pochi riferimenti. I necessari a tenere la storia in piedi. Il resto ce lo metteranno loro. Fate in modo che ciascuno possa riconoscere la propria vicina ed il gioco è fatto. Controllate se ci sono case chiuse o privè. Avvisate i carabinieri prima di dare la notizia ». La convocazione giungeva puntuale a fine aprile. Prima che sbocciassero gli ombrelloni. In redazione avevano il muso lungo. Le vendite stavano per calare a picco. Come i tatuaggi delle milf. Non c’era tempo da perdere. L’estate era alle porte. Si imponeva la cronaca rosa, con tinte rosso fuoco. E un poco di fantasia. « Se non sapete come fare, sfogliate un fumetto per adulti e ne avrete di cose da scrivere ». Le indicazioni del capo erano chiare. Quanto i titoli e le locandine. La telefonata in caserma ci stava.