Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2021

ANGRI. Mentre il sindaco Cosimo Ferraioli rischia di annegare nella palude delle emergenze, i suoi consiglieri rincorrono Dante. All’Inferno.

Immagine
« Fatti! Fatti! Non forse. Viviamo come bruti con i se e con i ma. Fatti, non forse: abbiamo smarrito la dritta via ma possiamo recuperare. Seguiamo virtute e canoscenza e vediamo dove ci portano. Cerchiamole. Sappiamo da dove siamo partiti e perché ma non dove vogliamo andare: ciascuno di noi non sa ben ridir come è entrato qua, tanto era pieno di sonno a quel punto che la via verace abbandonò. Scendiamo tra la gente, quella cresciuta scalza nei cortili: andiamo all’inferno ». La maggioranza consiliare ha celebrato il Dantedì . In presenza. Con l’intervento del moderatore, all’apertura dei lavori. Una lavata di testa e la solita citazione. Questa volta del Sommo. Prima che il Cavaliere , maestro di vita e politica nel centro destra, ricordasse la ricorrenza, qualcuno ha pensato che fossero parole di Ferruccio Iaccarino , omaggiato così dalla sua combriccola. Il busto del sindaco Giovanni Alfano non l’ha presa bene: si è girato da solo verso la parete. I consiglieri comunali che soste

ANGRI. La Giunta ha passato in rassegna il personale. La pianta organica è poco più di un cespuglio di rovi.

Immagine
Gli uffici comunali di piazza Crocifisso sembrano un ospizio. 47 dipendenti, di cui almeno tre prossimi alla pensione, in un deserto di scrivanie e sedie vuote. Pochi, stanchi e vecchi, non ne possono più. Nonostante l’assistenza di giovani nuove leve, alcune in transito verso i Comuni di residenza, che corrono da una stanza all’altra, per coprire le assenze di giornata e garantire i servizi, con la tensione, la pazienza e la partecipazione emotiva degli operatori geriatrici. Dei tre piani su cui si sviluppa l’edificio, il primo è il più affollato. Ma solo perché alle 12 persone che vi lavorano, bisogna aggiungere il segretario, il sindaco, i sette assessori ed i consiglieri comunali in perlustrazione. È anche il piano dei numeri: di chi li dà e di chi li sistema; di chi li rincorre nei codici e di chi li incolonna nelle buste paga. Ospita i Servizi finanziari, l’Avvocatura, gli Affari Generali, l’Ufficio Personale, l’Economo ed i gruppi politici. Gran parte dei dipendenti è al piano t

ANGRI. La pessima lezione del buon maestro Barba e la irritante cronaca della diversamente simpatica giornalista Salzano

Immagine
Alberto Barba , consigliere comunale di maggioranza, insegnante presso il Terzo Circolo didattico di via Dante Alighieri, si è scagliato contro Roberta Salzano , giornalista de “Il Mattino”, colpevole di avere rilevato, nei primi giorni della campagna di vaccinazione, tra i soggetti in fila, la anomala consistenza della pattuglia di personale scolastico a lui riconducibile, per la comune provenienza, e la presenza di docenti in servizio in istituti dell’area stabiese vesuviana. Alberto Barba non ha gradito la segnalazione. E si è sfogato: attingendo al proprio bagaglio culturale, a piene mani; mostrando il carattere, senza veli. Con una retorica allestita per mettere in evidenza la cattedra che occupa, ha sollecitato le attestazioni di stima e le manifestazioni di solidarietà di coloro che lo seguono sulle pagine facebook: una vasta platea “turbata” dalla Salzano e composta da colleghi e genitori che, da anni, apprezzano virtù e abilità del maestro. Roberta Salzano è anche la moglie de

Angri. LA PANDEMIA DEL MALCOSTUME, ANCHE POLITICO, LACERA UNA COMUNITÀ FRAGILE E IMPAURITA.

Immagine
La corsa al vaccino sta mostrando il peggio degli angresi. Con l’avvio della campagna di somministrazione si sono manifestati i vizi di una borghesia gretta e cafona. Roberta Salzano , giornalista de “ Il Mattino ”, con un post su facebook , ha denunciato le anomalie sconvenienti rinvenute osservando i privilegiati nella fila, al Centro Covid di Corbara. « Docenti regolarmente prenotati sono ancora in attesa mentre a quelli di un solo istituto è stata somministrata la prima dose ». Il riferimento, sebbene non compaia il nome, conduce a un plesso i cui vertici sono stati protagonisti di un rovente scontro epistolare con gli uffici comunali. L’elevato numero di candidati alla vaccinazione riconducibili allo stesso luogo di lavoro ha destato l’attenzione della cronista. Riconosciuti i volti e la provenienza, è giunta alla conclusione, sconfortante: « Che dire? Anche per vaccinarsi bisogna essere fortunati o forse raccomandati ». Se così fosse, sarebbe grave. C’è chi, però, fa notare che

ANGRI. La misura eroica delle parole e dei segni, tra cronaca cittadina, comunicazione istituzionale e propaganda politica

Immagine
Chi ha sale in zucca, quando comunica, se ne deve servire. Sempre che non lo consideri alla stregua della forfora, custodendolo come una reliquia. Usato con diligenza non fa male: aiuta a manifestarsi correttamente. Soprattutto quando si tiene conto dello stato, anche d’animo, del prossimo. Il segreto è nella giusta misura. Il pericolo è passare per furfante, ipocrita o scemo. Per evitarlo è bene provare prima di esporsi, verificando che non si sia andati oltre le intenzioni. L’ascolto della lettura di quanto si è scritto aiuta la comprensione sia della rappresentazione del proprio pensiero sia dell’interpretazione altrui. Ascoltandosi può accadere di detestarsi o compiacersi. Non sono pochi coloro che pensano una cosa e ne scrivono un’altra. Magari senza rendersene conto: vedono ciò che avevano in testa e non quello che c’è sul foglio, dove, a volte, la punteggiatura si confonde con la polvere precipitata nella fase di ricerca delle idee geniali. A prescindere dalla qualità dell’inchi