PROLOGO BUFFO AL COMMENTO SCONVENIENTE SULLE DISAVVENTURE DI CHI SOGNA UN’OPERA MONUMENTALE E SI RITROVA CON UN ORINALE
Gli schizzi sono fastidiosi. Fango, saliva, pioggia, inchiostro e sugo di pomodoro, quando raggiungono il bersaglio, ne compromettono il candore. Un conto è essere colto di sorpresa da un acquazzone, altro è uno sputo nell’occhio. La macchia rossa sulla camicia, il 24 giugno, celebra l’abbondanza e la devozione al Santo. Il solco lasciato dagli smottamenti sulle pareti perimetrali di un’area cantierizzata è la disgrazia che si abbatte sull’imprenditore parsimonioso e ingenuo. Fango, saliva, pioggia e inchiostro vanno a braccetto con gli imprevisti. L’ordine con cui si vedono in giro è più o meno questo: pioggia copiosa, fango in colata e imprevisti annunciati. La saliva ruba la scena a tutti. Si propone mentre gocciola dai baffi di chi, orgoglioso, urla « lo avevo detto »; e quando amici e parenti oltraggiano gli occhi di chi legge il proprio nome scritto con l’inchiostro delle Procure e di cronisti tirapiedi. L’immagine non è gradevole. Ma quest’è. Da Trieste in giù, cambiano gli