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ANGRI. Mentre il sindaco Cosimo Ferraioli rischia di annegare nella palude delle emergenze, i suoi consiglieri rincorrono Dante. All’Inferno.

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« Fatti! Fatti! Non forse. Viviamo come bruti con i se e con i ma. Fatti, non forse: abbiamo smarrito la dritta via ma possiamo recuperare. Seguiamo virtute e canoscenza e vediamo dove ci portano. Cerchiamole. Sappiamo da dove siamo partiti e perché ma non dove vogliamo andare: ciascuno di noi non sa ben ridir come è entrato qua, tanto era pieno di sonno a quel punto che la via verace abbandonò. Scendiamo tra la gente, quella cresciuta scalza nei cortili: andiamo all’inferno ». La maggioranza consiliare ha celebrato il Dantedì . In presenza. Con l’intervento del moderatore, all’apertura dei lavori. Una lavata di testa e la solita citazione. Questa volta del Sommo. Prima che il Cavaliere , maestro di vita e politica nel centro destra, ricordasse la ricorrenza, qualcuno ha pensato che fossero parole di Ferruccio Iaccarino , omaggiato così dalla sua combriccola. Il busto del sindaco Giovanni Alfano non l’ha presa bene: si è girato da solo verso la parete. I consiglieri comunali che soste

ANGRI. La Giunta ha passato in rassegna il personale. La pianta organica è poco più di un cespuglio di rovi.

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Gli uffici comunali di piazza Crocifisso sembrano un ospizio. 47 dipendenti, di cui almeno tre prossimi alla pensione, in un deserto di scrivanie e sedie vuote. Pochi, stanchi e vecchi, non ne possono più. Nonostante l’assistenza di giovani nuove leve, alcune in transito verso i Comuni di residenza, che corrono da una stanza all’altra, per coprire le assenze di giornata e garantire i servizi, con la tensione, la pazienza e la partecipazione emotiva degli operatori geriatrici. Dei tre piani su cui si sviluppa l’edificio, il primo è il più affollato. Ma solo perché alle 12 persone che vi lavorano, bisogna aggiungere il segretario, il sindaco, i sette assessori ed i consiglieri comunali in perlustrazione. È anche il piano dei numeri: di chi li dà e di chi li sistema; di chi li rincorre nei codici e di chi li incolonna nelle buste paga. Ospita i Servizi finanziari, l’Avvocatura, gli Affari Generali, l’Ufficio Personale, l’Economo ed i gruppi politici. Gran parte dei dipendenti è al piano t

ANGRI. La pessima lezione del buon maestro Barba e la irritante cronaca della diversamente simpatica giornalista Salzano

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Alberto Barba , consigliere comunale di maggioranza, insegnante presso il Terzo Circolo didattico di via Dante Alighieri, si è scagliato contro Roberta Salzano , giornalista de “Il Mattino”, colpevole di avere rilevato, nei primi giorni della campagna di vaccinazione, tra i soggetti in fila, la anomala consistenza della pattuglia di personale scolastico a lui riconducibile, per la comune provenienza, e la presenza di docenti in servizio in istituti dell’area stabiese vesuviana. Alberto Barba non ha gradito la segnalazione. E si è sfogato: attingendo al proprio bagaglio culturale, a piene mani; mostrando il carattere, senza veli. Con una retorica allestita per mettere in evidenza la cattedra che occupa, ha sollecitato le attestazioni di stima e le manifestazioni di solidarietà di coloro che lo seguono sulle pagine facebook: una vasta platea “turbata” dalla Salzano e composta da colleghi e genitori che, da anni, apprezzano virtù e abilità del maestro. Roberta Salzano è anche la moglie de

Angri. LA PANDEMIA DEL MALCOSTUME, ANCHE POLITICO, LACERA UNA COMUNITÀ FRAGILE E IMPAURITA.

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La corsa al vaccino sta mostrando il peggio degli angresi. Con l’avvio della campagna di somministrazione si sono manifestati i vizi di una borghesia gretta e cafona. Roberta Salzano , giornalista de “ Il Mattino ”, con un post su facebook , ha denunciato le anomalie sconvenienti rinvenute osservando i privilegiati nella fila, al Centro Covid di Corbara. « Docenti regolarmente prenotati sono ancora in attesa mentre a quelli di un solo istituto è stata somministrata la prima dose ». Il riferimento, sebbene non compaia il nome, conduce a un plesso i cui vertici sono stati protagonisti di un rovente scontro epistolare con gli uffici comunali. L’elevato numero di candidati alla vaccinazione riconducibili allo stesso luogo di lavoro ha destato l’attenzione della cronista. Riconosciuti i volti e la provenienza, è giunta alla conclusione, sconfortante: « Che dire? Anche per vaccinarsi bisogna essere fortunati o forse raccomandati ». Se così fosse, sarebbe grave. C’è chi, però, fa notare che

ANGRI. La misura eroica delle parole e dei segni, tra cronaca cittadina, comunicazione istituzionale e propaganda politica

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Chi ha sale in zucca, quando comunica, se ne deve servire. Sempre che non lo consideri alla stregua della forfora, custodendolo come una reliquia. Usato con diligenza non fa male: aiuta a manifestarsi correttamente. Soprattutto quando si tiene conto dello stato, anche d’animo, del prossimo. Il segreto è nella giusta misura. Il pericolo è passare per furfante, ipocrita o scemo. Per evitarlo è bene provare prima di esporsi, verificando che non si sia andati oltre le intenzioni. L’ascolto della lettura di quanto si è scritto aiuta la comprensione sia della rappresentazione del proprio pensiero sia dell’interpretazione altrui. Ascoltandosi può accadere di detestarsi o compiacersi. Non sono pochi coloro che pensano una cosa e ne scrivono un’altra. Magari senza rendersene conto: vedono ciò che avevano in testa e non quello che c’è sul foglio, dove, a volte, la punteggiatura si confonde con la polvere precipitata nella fase di ricerca delle idee geniali. A prescindere dalla qualità dell’inchi

Angri. LA TERZA ONDATA COSTRINGE IL SINDACO AD ASCOLTARE I CONSIGLIERI PIÙ RESPONSABILI DELLA MAGGIORANZA. E AD AGIRE.

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Cosimo Ferraioli ha afferrato il toro per le corna. Prima che la situazione precipitasse. L’invito al Prefetto e la riunione con i dirigenti dell’Asl e delle scuole rappresentano un cambio di passo nella gestione dell’emergenza. Oltre che iniziative attese e non più rinviabili. Intanto i numeri preoccupano, come la sensazione che le azioni di contrasto siano inadeguate . Mentre i genitori lavoratori sono sull’orlo di una crisi di nervi e i presidi non sanno che pesci prendere. Nonostante commercianti e baristi siano più disciplinati dei colleghi del comprensorio, non è facile controllare il territorio se la polizia locale e i carabinieri sono impegnati nel lavoro d’ufficio. Con le scuole chiuse i ragazzini si riversano in strada e giocano con la sorte. Così pure troppi consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, alcuni assessori e politici paesani: il desiderio di primeggiare compromette la collaborazione necessaria e la sobrietà opportuna. È chiaro che se non si ha il coraggi

Angri. TRA I DIPENDENTI COMUNALI C’È CHI FA I SALTI MORTALI PER GARANTIRE I SERVIZI. MENTRE GLI AMMINISTRATORI SI AZZUFFANO

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La storia di Alfonso Toscano, l’uomo delle soluzioni. Tra pensionamenti, mancata programmazione delle sostituzioni e carenza di personale, si è caricato sulle spalle la macchina comunale, per non lasciarla cadere nel vuoto della politica . Chi fa da sé fa per tre. Anche al Comune di Angri. A prescindere dal profilo e dalle mansioni. Alfonso Toscano se ne è fatto una ragione: ha aperto la porta dell’ufficio messi, chiusa dal 14 gennaio. Senza indugiare, ha lasciato la poltrona di caposettore e si è accomodato alla postazione di Cosimo Rispoli , per aggiornare l’albo pretorio on line e rimettere in moto la macchina comunale. Il 3 febbraio, dopo venti giorni trascorsi alla ricerca di un collega libero, bendisposto.   Il responsabile delle Unità Operative Complesse Affari generali, Demografici, Fiscalità locale, Servizi Sociali, Servizi Scolastici, Personale, Sport, Cultura e Spettacolo ha riposto giacca e cravatta, smaltendo il lavoro arretrato. In soli tre giorni, ha esposto nella vetr

Angri. IL PAESE È ALLA DERIVA MENTRE I POLITICI FANNO SPALLUCCE, TRA PASSERELLE E FOTOGRAFI

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IL SINDACO HA IL FIATONE. CON UNA MAGGIORANZA FRIABILE E LITIGIOSA, I CITTADINI PAGANO IL CONTO ALLE MANCATE RISPOSTE DI CHI NON RIESCE A RAGGIUNGERE L’INTESA SUL DA FARSI. LA CRISI POLITICA HA TRAVOLTO ANCHE LA MACCHINA COMUNALE: L’UFFICIO MESSI HA CHIUSO I BATTENTI DA DUE SETTIMANE; CON BUONA PACE DI CHI DEVE SPOSARSI. Cosimo Ferraioli è stretto nella morsa dei sostenitori, ostaggio sia dei gruppi familiari che ne hanno allestito la coalizione sia della diffidenza dei consiglieri comunali. A quattro mesi dalla rielezione, ha gettato la spugna, preferendo il tira a campare alla verifica di governo. Le fibrillazioni in maggioranza hanno bloccato l’attività amministrativa, paralizzando anche la macchina comunale. Il paese è ai piedi di Pilato mentre i politici sono ancora in posa per i selfie. Intanto, le emergenze non si contano: dall’ordine pubblico al contenimento del contagio, dal controllo del territorio alla messa in sicurezza del rientro a scuola; con il passare dei giorni si mo

ANGRI. La scuola in presenza ai tempi del Covid tra il timore dei genitori, il silenzio dei dirigenti e gli artigli rapaci di parlamentari e amministratori locali

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Nei circoli didattici angresi si è scatenato l'inferno. I contagi hanno messo a nudo l'inerzia di chi avrebbe dovuto preparare e mettere in sicurezza la ripresa delle lezioni in presenza. I genitori rivendicano trasparenza e condivisione delle soluzioni. I vertici scolastici brancolano nel buio, mostrando il fianco a chi ne denuncia il decisionismo autoritario. Intanto i politici, locali e nazionali, ci marciano , alla ricerca di consensi. La cosa peggiore che si possa augurare ad un genitore pare sia la frequentazione di una chat di mamme. Corre voce che qualcuno ci ha lasciato le penne. Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, ci sono uomini e donne che, nell’atrio di un plesso scolastico, si confrontano sulle politiche scolastiche, dandosi appuntamento sui social, per la condivisione delle riflessioni critiche elaborate nel corso della giornata. È il nuovo orizzonte della responsabilità genitoriale. Sulla graticola, ovunque e in tutte le lingue del mondo, finisce

POLITICA. L’EX SEGRETARIA DI BERLUSCONI CORRE AL CAPEZZALE DEL GOVERNO CONTE, CHE TIRA A CAMPARE IN ATTESA DEL VACCINO CENTRISTA

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Le notti in bianco dell’avvocato del popolo, tra gli schiamazzi della comitiva renziana, il sonno pesante di Zingaretti, gli incubi di Luigi Di Maio e la solidarietà dei vicini che si proclamano diversamente di destra A star dietro a Conte e Renzi si perde il fiato e la testa. Rincorrere i senatori responsabili Maria Rosaria Rossi e Lello Ciampolillo , compromette la reputazione. Tentare di capire cosa è successo, è una perdita di tempo. La crisi di governo è un rompicapo. Nel paese dei falsi braccianti agricoli, degli incidenti stradali per frodare le assicurazioni e delle coppie che si separano per stare meglio insieme con il reddito di cittadinanza, la verità, a volte, è un atto di fede. Renzi ce l’ha messa tutta per confondere le acque. Da tre anni a questa parte. Prima spingendo i grillini nelle braccia di Salvini , poi imponendoli al partito democratico, infine consegnandoli agli amici di Berlusconi . In pratica, ne dispone come vuole. Assicurando, sempre, un posto al sole