Angri. LA TERZA ONDATA COSTRINGE IL SINDACO AD ASCOLTARE I CONSIGLIERI PIÙ RESPONSABILI DELLA MAGGIORANZA. E AD AGIRE.
Nonostante commercianti e baristi siano più disciplinati dei colleghi del comprensorio, non è facile controllare il territorio se la polizia locale e i carabinieri sono impegnati nel lavoro d’ufficio. Con le scuole chiuse i ragazzini si riversano in strada e giocano con la sorte. Così pure troppi consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, alcuni assessori e politici paesani: il desiderio di primeggiare compromette la collaborazione necessaria e la sobrietà opportuna.
È chiaro che se non si ha il coraggio di decidere, perché si teme che le restrizioni possano nuocere ai voti e agli amici, il toro è bello e andato: rimangono solo le corna, da esporre per allontanare il malocchio; non si può farne altro. A quattro mesi dalle elezioni se ne sono accorti anche i gruppi familiari che hanno riproposto la candidatura del sindaco e cui sta a cuore il benessere degli angresi. Alle porte dei quali busseranno ancora. Tant’è che si sono fatti sentire.
I Sorrentino e i Mainardi hanno rotto il silenzio, imponendo il nuovo corso. Per fermare i nasi incipriati a caccia delle telecamere. Con il supporto dei consiglieri che hanno espresso e interpretando il malcontento che minacciava di investirli. Il sindaco se ne è fatta una ragione: ha alzato la cornetta e convocato il tavolo tecnico. Meglio di niente. Anche se non si è capito cosa abbia immaginato di fare per arrestare il virus. Ma ormai importa poco: ci ha pensato Speranza.
Non è ragionevole ritenere di poterla fare in barba al dovere istituzionale e al buon senso, puntando esclusivamente sulla coppia speranza – corna. Sarebbe come affidarsi al responso di un cartomante invece che alla lettura del bollettino dell’Asl. Scelta poco responsabile, pur considerando che, nei mesi scorsi, i sanitari si sono espressi con un linguaggio tanto oscuro da risultare più inquietante dei tarocchi. Condannando a una figura barbina i poveri cercatori di un senso.
Ci attende una maratona di mesi: chi cambia passo deve tenerne conto, al pari della scarsità di uomini e mezzi. Avendo ben chiare la qualità e le potenzialità degli uni e degli altri. Dal sindaco si possono pretendere rigore e serietà, non miracoli. Le esortazioni sussurrate non bastano più: deve riprendere le redini e strigliare chi si distrae o si esercita nella contestazione solo perché è seduto tra i banchi dell’opposizione. Con 20 contagiati al giorno non si scherza più.
Se un quarto dei nuovi positivi è sintomatico, quelli che finora ci hanno marciato, se non si daranno una regolata, rischiano di contendersi le bombole di ossigeno invece della scena. In un orizzonte desolante non mancano, però, bagliori confortanti: l’attuazione delle politiche sociali ha registrato una gradita e sorprendente accelerazione; e si è anche messo mano alla pulizia delle caditoie. La curiosità: al vertice degli assessorati ci sono due omonime, le Maria D’Aniello.
La composizione della giunta e l’assegnazione delle deleghe rivendicano una riflessione. Non si comprende la necessità, in questo particolare momento, di un assessorato alla Innovazione tecnologica, quando non si riesce ad aggiornare l’albo pretorio on line. Non si capisce perché, con un assessore alla Comunicazione, i numeri della pandemia sono rinvenibili solo sulla pagina facebook del sindaco e su quella amministrata dal consigliere comunale Alberto Barba: RestiamoadAngri.
Il maestro Barba è stato assessore alla Comunicazione e all’Innovazione tecnologica, fino allo scorso autunno. Poi ha lasciato l’esecutivo e si è accomodato in consiglio. Le due deleghe sono state attribuite alla dottoressa Malafronte, della civica Cosimo Ferraioli sindaco. Eppure continua a gestirle lui, insieme al progetto RestiamoadAngri, approvato con la delibera n. 25 del marzo 2020. Un’altra delega che gli è rimasta appiccicata addosso è quella alla Pubblica Istruzione.
La confusione non facilita la calendarizzazione delle priorità che l’amministrazione si è data; e la individuazione dei responsabili di eventuali inadempienze e disastri. Un esempio: se la Malafronte è in giunta e percepisce tanto di stipendio, mentre Barba si occupa ancora di RestiamoadAngri, pur non avendone più titolo, chi risponde della sgradevole esposizione mediatica di centinaia di bambini che compaiono sulla pagina facebook riferibile al progetto e al Comune di Angri?
I genitori, lavoratori e non, gli alunni, i dirigenti scolastici, dal carattere spigoloso o garbati e docili come agnelli, gli assessori, più o meno abbienti, sono portatori di interessi che il sindaco deve riconoscere e gestire, rispettando la dignità di ciascuno, rilevandone i bisogni e recependone i punti di vista. Soprattutto se hanno paura e sbroccano. La politica di un colpo al cerchio e un altro alla botte non è risolutiva. Come le corna esibite per proteggere la casa.
Eugenio tutti critici mai una proposta tempo fa scrissi al sindaco se era il caso di adottare anche in questo periodo il sistema della divisione alfabetica della popolazione angrese in tre gruppi che potevano accedere in tutti i locali e uffici pubblci facendo funzionare tutte le attivita tale proposta potrebbe essere adottata su tutto il territorio nazionale
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