Angri. IL PAESE È ALLA DERIVA MENTRE I POLITICI FANNO SPALLUCCE, TRA PASSERELLE E FOTOGRAFI

IL SINDACO HA IL FIATONE. CON UNA MAGGIORANZA FRIABILE E LITIGIOSA, I CITTADINI PAGANO IL CONTO ALLE MANCATE RISPOSTE DI CHI NON RIESCE A RAGGIUNGERE L’INTESA SUL DA FARSI. LA CRISI POLITICA HA TRAVOLTO ANCHE LA MACCHINA COMUNALE: L’UFFICIO MESSI HA CHIUSO I BATTENTI DA DUE SETTIMANE; CON BUONA PACE DI CHI DEVE SPOSARSI.

Cosimo Ferraioli è stretto nella morsa dei sostenitori, ostaggio sia dei gruppi familiari che ne hanno allestito la coalizione sia della diffidenza dei consiglieri comunali. A quattro mesi dalla rielezione, ha gettato la spugna, preferendo il tira a campare alla verifica di governo. Le fibrillazioni in maggioranza hanno bloccato l’attività amministrativa, paralizzando anche la macchina comunale. Il paese è ai piedi di Pilato mentre i politici sono ancora in posa per i selfie.

Intanto, le emergenze non si contano: dall’ordine pubblico al contenimento del contagio, dal controllo del territorio alla messa in sicurezza del rientro a scuola; con il passare dei giorni si moltiplicano e accumulano, senza che alcuno provveda. Anche se non mancano le sfilate sui luoghi dei disastri e le dichiarazioni solidali e rassicuranti. Gli annunci hanno sostituito i provvedimenti; le azioni hanno ceduto il passo ai proclami; la programmazione condivisa, all’anarchia.

Il quadro è più o meno questo: il sindaco non ne può più; i dipendenti comunali non sanno a chi santo rivolgersi; l’opposizione consiliare fa fatica ad esprimersi con una sola voce. Nel mentre, il casello autostradale è stato rimosso, le uscite della 268 sono state aperte, si sono perse le tracce delle fermate dei mezzi pubblici, i pendolari diretti a Roma sono costretti alla via Crucis fino a Bagni e i pochi positivi al virus sono abbandonati a loro stessi, senza assistenza.

Tra un “ci penseremo domani” e una scrollata di spalle, continua ad essere rinviata la sosta a pagamento. Evidentemente non è a cuore a quelli che contano; o non si riesce a chiudere il cerchio, accontentando tutti. Solo la questione MCM sembra viaggiare a vele spiegate; sarà perché si è preferito cancellarla dall’agenda delle cose da fare, lasciando che se ne occupi la magistratura. Potrebbe sembrare una iattura ma non lo è. È stata sottratta al dibattito. E alla trattativa.

La carenza di personale ha ridotto il Comune a una scatola vuota. Tra pensionamenti e mancate assunzioni gli uffici si sono svuotati. Fisicamente, non a chiacchiere: con tanto di porte chiuse. Ma se ne sono accorti in pochi. Non il segretario comunale. Solo le coppie di aspiranti coniugi che aspettano, da settimane, le pubblicazioni di matrimonio; coloro che devono ritirare documenti in giacenza ed i capisettore che non vedono i propri provvedimenti affissi all’albo pretorio.

L’ufficio messi ha chiuso i battenti. Per ora; e non si sa fino a quando. Bloccando il Comune, visto che assicura l’aggiornamento dell’albo pretorio. Cosimo Rispoli non ce la fa. Da quando Gaetano Carrara e Francesco Ferraioli sono cessati dal servizio, è l’unico dipendente incaricato dell’incombenza. Giocoforza senza di lui si sono spente le luci. Su tutto. Anche sulle ordinanze indirizzate ai dirigenti scolastici e mostrate dal sindaco ai fans prive della data di emissione.

Senza il passaggio nell’albo pretorio, gran parte degli scritti elaborati al Comune hanno la stessa forza vincolante delle frasi dei baci Perugina. Così come le prese di posizione e le soluzioni annunciate da sindaco, consiglieri e assessori. Se questo è, occorre un’assunzione di responsabilità. Da parte di tutti. Anche dell’opposizione, chiamata a supportare Cosimo Ferraioli, il quale, ormai, è come un pugile intontito, stretto nell’angolo e abbandonato dai suoi fedelissimi.

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