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ANGRI. IL LUCCICHIO DELLE MONETE DEI PARCHEGGI ILLUMINA VIA DESIDERIO E LA GIUNTA LA CONFONDE CON IL RETTIFILO.

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Solo un cretino può immaginare di invertire il senso di marcia di via Desiderio . Un cretino che ha studiato, non uno qualsiasi. Uno che sa dove si trova via Desiderio . Uno dei pochi, visto che anche quelli che vi abitano sono convinti di trovarsi in piazza don Enrico Smaldone ; non perché sono fuori di testa: lo hanno letto, sotto il numero civico affisso alla porta di casa e sulle carte d’identità. Via Desiderio : poco meno di una traversa, parallela a corso Vittorio Emanuele . Chi non conosce almeno un cretino? Quando gli si vuole bene li si eleva a “sconsiderati”. Cambia solo la parola non la sostanza: il netturbino non diventa un attivista dello sviluppo sostenibile solo perché lo si chiama “operatore ecologico”. Così accade ai cretini e a coloro cui sono cari. Quindi, ricapitolando, cioè capitolando di nuovo alle buone maniere: solo uno sconsiderato può immaginare di invertire il senso di marcia di via Desiderio , coinvolgendo assessori e vigili. Ad Angri gli sconsiderati non m

1860 – 2022, DA GARIBALDI A PUTIN. STORIA SEMISERIA DELLE INGERENZE BRITANNICHE NEGLI AFFARI ALTRUI “TRAMITE AMICIZIA”.

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« Se gli inglesi non si fossero schierati con Garibaldi , a Napoli ci sarebbe ancora il re ». « L’intervento gli è costato caro: Maradona li ha fatti piangere. Loro ci hanno messo lo zampino e lui la mano ». La geopolitica, da Gaeta in giù, si riassume in poche battute. Meno di quelle usate da Lucio Caracciolo e Dario Fabbri . Condivise da tutti: con buona pace delle liti tra Alessandro Orsini e Nathalie Tocci . Non per pigrizia, superficialità o revisionismo: per amor di giustizia. Comunque andò a Quarto , oltremanica ci presero gusto e gli americani li assecondarono. « Il Portogallo, la Spagna, l’Italia e la Grecia si svilupperanno sotto la protezione dell’Inghilterra verso una nuova civiltà moderna che le tirerà fuori dal loro precipizio storico ». Così Roosevelt rappresentò a Stalin il futuro del vecchio continente. Era il 20 febbraio 1943. Il 15 febbraio, i russi avevano liberato l’ucraina Charkiv dalle truppe di Hitler : la Kharkiv bombardata nel 2022. Inglesi e americani

DAI FASCI AI VILLAGE PEOPLE. I GIORNI NERI DEL GOVERNO MELONI E DEL CENTRO SINISTRA

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« La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve ». Parola di Mario Ruoppolo , postino interpretato da Massimo Troisi . Sarebbero bastate poche battute per liquidare i pericoli del decreto anti rave. Invece, se ne è parlato per settimane. Da una parte quelli che lo hanno scritto e subito si sono detti pronti a modificarlo; dall’altra quelli che lo hanno letto e subito si son detti che era necessario cambiarlo. Nel mezzo, fiumi di parole inutili, comprese quelle della norma. Il problema: qualcuno ha pensato una cosa e ne ha scritta un’altra. Capita, soprattutto quando si ha fretta e si vuol fare bella figura. Il Ministro dell’Interno, entusiasta per la tempestiva risposta degli Uffici incaricati di preparare il provvedimento, preso dalla frenesia, non lo ha letto con attenzione; e nel farsi la croce si è cecato gli occhi. I dirigenti del PD , che fino a marzo non hanno altro da fare, se non litigare tra loro, appresa la notizia, si sono indignati. La Presidente del Consiglio ha st

IL REDDITO DI CITTADINANZA A FEBBRAIO HA COMPIUTO 19 ANNI. LO INTRODUSSE BASSOLINO NEL 2004. ORA È IL PEGGIORE INCUBO DEI POLITICI

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Il “Reddito di cittadinanza” è nato in Campania, molto prima che Luigi Di Maio proclamasse la “ abolizione della povertà ” dal balcone di Palazzo Chigi. Ci pensò Antonio Bassolino , nel 2004, allora ai vertici della Giunta regionale di Palazzo S. Lucia e figura di primo piano dei Democratici di Sinistra. Con la legge n. 2 del 19 febbraio . Fu abrogata nel 2010, dalla n. 16 del 7 dicembre: il presidente della Regione era Stefano Caldoro , socialista e poi fedelissimo del Cavaliere . Il nome preciso del provvedimento era “ Istituzione in via sperimentale del reddito di cittadinanza ”. Profilo basso, cautela e discrezione. Fu pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania il 23 febbraio. Sarà perché i Chigi erano banchieri e Santa Lucia è la protettrice dei ciechi, fatto sta che Bassolino , nel 2004, pensò a chi non aveva neanche gli occhi per piangere mentre Di Maio , nel 2019, si è dedicato alle carte di credito, scatenando una guerra tra poveri. Peppino Impastato segnò l

ANGRI. Divieto di sosta su Corso Vittorio Emanuele. La strada è troppo stretta. La Polizia locale se ne accorge dopo ventitré anni

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L’istituzione del divieto di sosta su Corso Vittorio Emanuele pone fine a una truffa durata oltre venti anni. Tutte le società che si sono succedute dal 1999 nella gestione dei parcheggi hanno incassato, con il silenzio di funzionari comunali compiacenti, fiumi di denaro, grazie al pagamento dei grattini prima e dei ticket poi in zone dove non è stato mai possibile sostare. Quasi un quarto di secolo di ladrocinio, perpetrato ai danni degli inconsapevoli automobilisti angresi. I vertici del Comando di Polizia locale si sono finalmente accorti che le dimensioni della strada e il doppio senso di circolazione sono incompatibili con la sosta. La strada è sempre stata così: non si è ristretta a causa delle piogge copiose delle ultime settimane. Nonostante ciò, ci sono voluti ventuno anni più ulteriori due per porre fine alla rapina autorizzata. Senza citare i tanti sindaci, gli assessori alla viabilità, i commissari prefettizi, i vigili e i carabinieri. A chi si stia chiedendo perché si deb

POLITICHE 2022. DA LETTA A MELONI SI CELEBRA L’ITALIA DEI FRATELLI. DESTRA E SINISTRA CALPESTATE DALLE OSCENITÀ DI INTELLETTUALI FRACICHI E PROLETARI IMBORGHESITI.

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« La scena sembra tratta da Gomorra »: lo ha scritto Alessandro Sallusti ; e lo pensano in tanti. La rissa tra Albino Ruberti e i fratelli De Angelis , uno presente l’altro evocato, ha mostrato la cafonaggine dei democratici post comunisti. Ruberti , nella capitale, è una sorta di Gianni Letta dei poveri di idee, valori e soluzioni. Poco longa manus e molto dita di Antonio Casagrande in Così parlò Bellavista . I due De Angelis , nel frusinate, seminano candidati e raccolgono eletti. La Ciociaria è terra fertile. Lo è stata anche per Andreotti : grato, ricambiò, trasformando le preferenze in posti di lavoro. Un miracolo democristiano, stile Nozze di Cana . Lo sanno bene gli automobilisti che dall’autostrada contano le fabbriche . Allora c’erano anche i Comunisti ma erano diversi. La loro forza era il “noi”, ragionavano insieme, per gli altri. Oggi ciascuno pensa a sé e non va oltre l’io. Si segnalano pochissime eccezioni: giusto i parenti stretti e le mogli. Gomorra c’entra: p

IL DECLINO DEI SERVIZI SEGRETI - HANNO PAURA DEL CIUFFO DI ORSINI. UNA VOLTA TEMEVANO LE BOMBE DEI TERRORISTI.

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  Gli igienici ce li invidiano. I segreti lasciano a desiderare; il pensiero è lo stesso da anni: speriamo se la cavino. Spesso qualcosa sembra andare storto o non come gli osservatori si attendono. Gli italiani quando agiscono nell’ombra danno l’idea di muoversi bendati, nonostante sappiano inventarsi e offrire servizi come pochi altri. Sono quelli di Totòtruffa 62 e del Lodo Moro . Mica un popolo qualsiasi. Gente che sa il fatto suo e non teme ostacoli. Checché se ne racconti. Non c’è nefandezza nazionale di cui non si incolpino i servizi segreti. Se Darwin leggesse i giornali italiani darebbe alle fiamme e non alle stampe la teoria sull’evoluzione delle specie. È pur vero che siamo passati da Carlo Sforza , Alcide De Gasperi e Aldo Moro a Luigi Di Maio , Manlio Di Stefano e Marina Sereni . Ma siamo ancora quelli che vendono Lukaku a peso d’oro ai russi d’oltremanica e lo riprendono per una manciata di spiccioli. Se non è un servizio questo cosa lo è? Il problema sono i segr

CONFLITTI, CAROVANE, CONVOGLI, POVERTÀ. La deriva sovranista e il tramonto della politica

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Passare dai virologi ai generali non è un grande affare. La considerazione non cambia invertendo le figure. Le loro esternazioni televisive nuocciono alla serenità e al portafoglio. Soprattutto degli spettatori sensibili e in regola con il canone. Checché ne dicano i sostenitori dell’« occhio non vede, cuor non duole », il fondo del barile mette di cattivo umore anche i ciechi. Ai sordi non va meglio: le scene del dramma sono eloquenti e si rincorrono da un programma all’altro. La rissa sul ballatoio condominiale infastidisce. Più dei vicini rumorosi. Appiccicarsi allo spioncino non aiuta. Tutt’altro. Anche se si veglia sull’integrità dello zerbino. Chi si azzuffa ha torto. Sempre. Ancor di più se a farne le spese sono gli altri. Con buona pace del « fate ciò che volete ma a debita distanza », quando si passa dalle parole ai fatti, le ragioni dei contendenti svaniscono, portandosi via il sonno di chi deve rimediare, facendosi carico delle conseguenze. In particolari zone di guerra, ci

IL TRIBUNALE DI LOCRI ABBATTE IL MODELLO RIACE. MIMMO LUCANO INCIAMPA NELLA LEGGE. SOTTO LO SGUARDO ATTONITO DEI GIUSTI.

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  A Riace qualcosa è andato storto. E a Locri non è che vada tutto per il verso giusto. Mimmo Lucano ha strizzato l’occhio ai migranti e lo ha perso. Da quelle parti era incappato in una disavventura analoga anche Anfiarao : uno dei due bronzi. Rinvenuto in fondo al mare con le chiappe scoperte, fu scovato da Dante all’Inferno tra i fraudolenti. Era un indovino: il primo a quanto si racconta. Di quelli che non inventano ma vedono oggi ciò che accadrà domani e tra qualche giorno. Anfiarao non era un attaccabrighe. Se ne stava per i fatti suoi, lontano dai guai. Anche perché li prevedeva. Non come gli indovini dei giorni nostri, che rispondono « chi è »? al citofono. Aveva, però, una moglie sensibile al luccichio dei preziosi. Fu così che, annusato l’odore dello zolfo, notoriamente mai foriero di cose buone, pensò bene di darsela a gambe, per evitare di partecipare a un’azione punitiva, in cui sapeva che lui e i suoi amici ci avrebbero lasciato le penne. Mimmo Lucano non è un a

LE DOMANDE DEGLI ELETTORI, GRANDI E PICCOLI, NELLA CACCIA AL VOTO PER LE COMUNALI: «QUANTO CI GUADAGNIAMO? COSA MI DARESTI?»

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Gli elettori cui viene chiesto il voto alle amministrative hanno la risposta pronta: « Cosa mi daresti »? È un effetto della preferenza unica e dell’elezione diretta del sindaco. È tra i meno nobili. Vuoi una cosa da me; che mi dai in cambio? Se devo preferirti a un altro, voglio farlo per un motivo preciso: un investimento. Il non detto: sei venuto a casa mia perché devo farti un favore, altrimenti non ti saresti scomodato; visto che ciascuno ha bisogno dell’altro, parliamone. Un santino per una cambiale. Tra uno « sta tranquillo, usciranno in quella sezione, puoi verificare » e un « non ti preoccupare, fai quel che devi, poi ci penso io », le promesse incrociate coprono il confine tra democrazia e prostituzione. Un voto può risultare determinante. L’ansia da genitore di figli considerati incapaci impone il sacrificio in cabina. Durante la consiliatura, appena la coalizione scricchiola, abbracci solidali accolgono mani tese, mendicanti tra gli scranni. Imprenditori e faccendieri a