ANGRI. 21 ottobre - 10 dicembre 2020: CINQUANTA SBAVATURE QUOTIDIANE DI VERDE (LEGA)
GLI SCATTI ED I SILENZI DEL CENTRO DESTRA DI GOVERNO, TRA NEGAZIONISTI INCONTINENTI VERBALI E MALCELATI IMPRENDITORI IN ATTESA DELLE PRIVATIZZAZIONI
La seconda amministrazione Ferraioli ha il fiato corto. Al giro di boa del cinquantesimo giorno ha prodotto appena cinque delibere di giunta, in sole due sedute. Ha esordito il 13 novembre con la numero 163: “Autorizzazione del Centro di raccolta alla via Stabia del Comune di Angri”. In sostanza, una confessione bella e buona; della serie: «Ci siamo resi conto che l’area di 4760 mq occupata dalla Angri Eco Servizi, sulla carta, non è ancora un centro di raccolta dei rifiuti».
L’esecutivo si è riunito, ancora, il 24 novembre, per altre quattro delibere: poca cosa, fatta eccezione sia per il riparto dei 150,000 € destinati all’asilo nido comunale, da utilizzare per le spese di gestione e il recupero degli spazi esterni con l’allestimento di un’area giochi; sia per l’organizzazione di eventi durante le festività natalizie, nel giorno in cui si registravano 23232 nuovi contagi e il più alto numero di decessi, fino ad allora, della seconda ondata: 853.
Al 24 novembre, i numeri della pandemia, in città, erano questi: 31 positivi di giornata, di cui 4 sintomatici; 411 in totale, di cui 20 sintomatici; 15 guariti, per 272 dall’inizio dell’emergenza; 2 decessi. Libero titolava: “Invece di salvare il Natale, vediamo di salvarci la pelle”. Nonostante ciò, sindaco e assessori sollecitavano le associazioni a proporre iniziative, da condividere, per la promozione del territorio e il benessere dei cittadini. Senza rimetterci un euro.
Nel 2015, Ferraioli varcò la soglia in punta di piedi: con più grazia e almeno formalmente, maggiore rispetto per le istituzioni. Quando indicò i nove collaboratori, pur potendo affidarsi esclusivamente al proprio gradimento, senza dare conto ad alcuno, scelse la pubblicazione di un avviso, dando l’impressione che vi sarebbe stata una “selezione”. Lo stesso fece per il Consiglio di Amministrazione di AES, il servizio Controllo di Gestione e l’Organismo Interno di Valutazione.
Dopo la vicenda della riqualificazione dell’ex plesso scolastico di Corso Italia, con la privatizzazione della sosta a pagamento su tutto il territorio comunale, consumatasi in un batter di ciglia e senza che le forze politiche e i consiglieri comunali si rendessero conto delle implicazioni, preoccupa la volontà di aprire i lavori della nuova giunta colmando una lacuna vecchia di anni, di cui si era anche persa la memoria, mettendo a posto i documenti della Angri Eco Servizi.
È possibile che l’amministrazione Ferraioli agisca per il superamento della società di via Stabia, dismettendo le quote o favorendo l’ingresso di imprenditori interessati a rilevarla in futuro. Intanto, le ha sottratto la gestione delle aree di parcheggio e con essa una importante voce in bilancio. In soldoni: «diminuiamone il valore, potrebbe tornare utile a chi ha voglia di entrare». Sicuramente non c’era fretta; di certo le emergenze sono altre e note, almeno ai cittadini.
Lo spessore professionale e il curriculum dei Revisori dell’AES non lasciano dubbi sul futuro dell’azienda. Ettore Rolando De Vivo, Emilio Atorino e Rosaria Padovano garantiscono le competenze necessarie a tenere indenni i consiglieri nominati il 19 novembre: Antonio Annarumma, classe 1994, primo dei non eletti nella lista Alberto Milo sindaco; Giuseppe Conte (1983), primo dei non eletti in Cosimo Ferraioli sindaco e Annalisa Galasso (1986), 29 voti nella civica Grande Angri.
Il futuro della Angri Eco Servizi rappresenta una brutta gatta da pelare per la maggioranza Ferraioli. Anche perché non c’è comunione d’intenti e le frizioni tra le componenti potrebbero mettere a dura prova la tenuta della coalizione. La velocità con cui la giunta ha autorizzato il Centro di Raccolta non si comprende. Soprattutto alla luce delle affermazioni dei vertici dell’azienda, secondo cui già da diversi anni «la struttura è autorizzata anche quale Centro di raccolta».
L’apparente pigrizia di sindaco e assessori nella produzione di atti e provvedimenti, al 10 dicembre, a cinquanta giorni dalla proclamazione (21 ottobre), nasconde, in malo modo, l’incapacità di mettere d’accordo i consiglieri comunali sulle cose da fare, finanche sull’elenco delle priorità. Intanto, la macchina amministrativa procede a singhiozzo e non solo per le assenze determinate dalla positività di alcune figure di primo piano. C’è dell’altro: si blocca se non è spinta.
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