Angri. LE MANI SULLA CITTÀ E IL VENTIDUESIMO COMPLEANNO DEL PAPOCCHIO PARCHEGGI
1999 - 2020. Il buon maestro, la lectio magistralis e i discepoli pasticcioni.
I parcheggi comunali sono stati affidati ai privati ventidue anni fa: il 14 giugno 1999. Da un commissario prefettizio, tra il primo e il secondo mandato Postiglione; e le proteste del centrodestra cittadino, relegato all'opposizione e tutt’altro che cafone e cialtrone. Nel 2009, un altro commissario prefettizio, Bruno Pezzuto, li recuperò, assegnandoli alla municipalizzata Angri Ecoservizi. Nel 2020, l’amministrazione Ferraioli – a trazione Leghista – dopo undici anni di gestione simil pubblica, li ha riconsegnati ai privati. Riproponiamo la cronaca dell’estate 1999, un manifesto della Casa delle Libertà, affisso nel 2001 in occasione del primo rinnovo con l’ACS di Salerno e la convenzione.
I cronisti di Metropolis, come accadeva spesso in quegli anni, furono particolarmente sgradevoli nel raccontare quanto da loro compreso, non risparmiandosi nel fornire date, circostanze, collegamenti e nomi.
Metropolis 14 luglio 1999
Ombre sul piano parcheggi varato dal commissario straordinario Vincenzo De Vivo, giovedì tredici maggio, su sollecitazione dell’ingegnere Vincenzo Ferraioli, responsabile del settore Urbanistica e territorio.
Indice contro la delegazione ACI di via Papa Giovanni XXIII, eminenza grigia dell’operazione, gestita da Claudio Fiumara, fratello di Aldo, da luglio 1997 tra i sostenitori del neo sindaco Umberto Postiglione e alla seconda consiliatura consecutiva.
Il Commissario, con i poteri del consiglio comunale dimissionato il 16 dicembre, ha accolto la proposta del caposettore, formulata mercoledì 12, il giorno prima.
Un provvedimento cui ha lavorato anche la maggioranza Postiglione. Eppure, nonostante la redazione degli schemi di convenzione, l’amministrazione, quando è stata defenestrata, era ancora impegnata a confrontarsi sulla bontà dell’iniziativa e l’individuazione del gestore.
De Vivo e Ferraioli hanno chiuso la discussione e cancellato le perplessità di alcune forze politiche.
Venerdì 4 giugno, raggiunto l’accordo anche nei dettagli, il direttore dell’Aci di Salerno – Francesco Rossi – e l’ingegnere Vincenzo Ferraioli hanno firmato due convenzioni, al cospetto della Segretaria generale del Comune, Paola Pucci.
Giovedì 1 luglio, l’Aci Salerno ha attivato la custodia dei parcheggi nell’area ex Mcm e in piazza Annunziata, assicurando il servizio con nove collaboratori “scelti” tra i disoccupati locali: nei prossimi giorni dovrebbero essere assunti, con un contratto di formazione professionale, dall’Automobile Club Service (Acs), una società a responsabilità limitata cui è stata affidata la gestione delle aree. E subito sono divampate le polemiche.
L’Acs si è impegnata ad arruolare giovani di Angri anche se non si può escludere che si stia lavorando alla costituzione di una cooperativa locale.
Sicuramente ne sanno di più presso la delegazione Aci di Claudio Fiumara, dove i nove nuovi parcheggiatori hanno consegnato, mercoledì 7 luglio, le richieste di assunzione, da inoltrare probabilmente alla società salernitana.
Ma potrebbe accadere anche altro.
Intanto i ragazzi prestano servizio su due turni, dalle ore 8 alle 14 e dalle 14 alle 21.
Della pattuglia fanno parte Giuseppe Mainardi, Giovanni Sorrentino, Gianluca Ferrara, Sabato Strianese, Nicola Salvati, Aurelio Ungaro, Gerardo D’Antuono, Antonio Barretta e Mario Rivello: tutti più o meno imparentati con i protagonisti dell’ultima tornata elettorale; qualcuno attivista, da anni, dello schieramento che si è contrapposto a Postiglione e inspiegabilmente lontano dalla competizione alla vigilia del ballottaggio.
Nei prossimi giorni farà discutere anche il servizio di rimozione
forzata. Dal Soccorso Aci di via Dei Goti fanno sapere che non sono stati ancora informati della stipula della convenzione. Il particolare non è di poco conto, soprattutto se si considera che la struttura, braccio operativo dell’Aci, è l’unica in città abilitata all’esercizio.
Come se non bastasse, ad oltre 50 giorni dalla stipula delle due convenzioni, non risulta agli atti alcuna comunicazione al comando dei vigili urbani.
Il popolo delle libertà. Anche di quella di non avere memoria. Un'altra dimostrazione di come sia necessario ridiscutere il ruolo dei Partiti. Oramai nessuno più ha memoria storica di ciò che accade, né tanto meno responsabilità politica
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